Consigliamo sempre alle nostre pazienti di controllare i valori tiroidei durante la gravidanza, perché ?
Ce lo spiegano il dottor Omar Anis e il dottor Marco Ghezzi, specialisti in Universo Donna di Polimedica Trebaseleghe, guarda il video per saperlo.
I nei possono essere presenti nel nostro corpo fin dalla nascita o comparire in ogni momento della nostra vita. Ruvidi o lisci, con forme irregolari o tondeggianti, possono talvolta modificarsi nel corso degli anni o degenerare trasformandosi in melanomi ovvero in tumori della pelle.
Nonostante sia il tumore meno diffuso è comunque il più pericoloso perché può crescere velocemente ed invadere anche i tessuti circostanti.
La mappatura nei è uno screening salvavita fondamentale, poiché i melanomi sono patologie molto aggressive che colpiscono sempre più frequentemente anche i giovani. E’ una sorta di “fotografia”di tutti i nei presenti sul corpo grazie alla quale il dermatologo può capire se nel tempo cambiano aspetto e diventano pericolosi, in modo da asportarli e prevenire quindi la loro degenerazione in melanoma.
La mappatura dei nei viene eseguita nel corso di una visita dermatologica: in un primo momento, il paziente viene esaminato ad occhio nudo e vengono contrassegnati i nei che sembrano irregolari. Successivamente tramite l’utilizzo del dermatoscopio, ovvero una sorta di piccolo microscopio dotato di lente, il dermatologo riesce ad avere una visione diretta della superficie cutanea consentendogli di controllare lo stato di salute dei nei presenti.
La popolazione tipica del nostro territorio è molto più a rischio perché ha una pelle generalmente chiara, più delicata e le linee guida recenti dimostrano che dai 12/13 anni in poi possa esser già utile eseguire un primo controllo dei nei perché consente al medico di identificare lesioni molto piccole anche iniziali.
Ricordiamo, infine, che in presenza di qualsiasi anomalia della pelle quali macchie, nei e rossori, è bene consultare il dermatologo. In generale sarebbe buona prassi effettuare una mappatura dei nei e una visita dermatologica almeno una volta l’anno.
L’alimentazione da sempre si sa, è la medicina più antica per curarci, perché è in grado di rafforzare il nostro sistema immunitario prevenendo le infezioni virali e batteriche
Cosa possiamo fare in questo periodo mediante l’alimentazione quotidiana e alcuni accorgimenti a tavola?
1-Viva la prova del cuoco: Il sistema immunitario non funziona bene quando abbiamo situazioni di malnutrizione, quindi come prima regola impariamo a cucinare e a prepararci quello che consumiamo. Sembra una cosa banale ma così facendo riduciamo il consumo di zuccheri,onnipresenti negli alimenti trasformati industrialmente. Lo zucchero o meglio l’eccesso di zucchero raffinato che introduciamo con il consumo di biscotti, pasta, dolci, merendine, etc.., crea stress ossidativo e infiammatorio all’organismo e che costringe il sistema immunitario ad occuparsene, in questo modo si abbassa la guardia nella difesa immunitaria in altri campi,ad esempio quello virale.
2- Evviva il mare: Consumiamo alimenti ricchi di omega-3,aiutano a ridurre l’infiammazione, il dolore e lo stress. Si quindi al pesce, all’olio d’oliva, alle mandorle, ai semi di lino e alla fantasia.
3- Micronutrienti questi sconosciuti: molti di questi composti sono essenziali al funzionamento di moti enzimi e influenzano direttamente il sistema immunitario come ad esempio: il Potassio, abbonda nella frutta e verdura ad esempio la pera,la banana, datteri,cavolo, porro, mandorle, il Selenio e lo zinco, ottimi antiossidanti si trovano nelle noci, mandorle, semi oleosi, cavolo, spinaci, pesche arance., lo Zolfo, si trova nell’aglio, cipolla, ravanello, dattero, mandorla e il Rame, si trova nelle mandorle, noci, nocciole, rape rosse,cipolla, porri.
4- Abbasso lo stress ossidativo: Consumiamo spremute d’arancio, ma quelle fresche! Sono ricche di vitamina C, importantissima perché ha una potente azione antiossidante, combatte i radicali liberi dell’ossigeno (ROS) e riduce quindi lo stato infiammatorio durante l’infezione. La vitamina C è direttamente coinvolta nel potenziamento del sistema immunitario e stimola la produzione di anticorpi e citochine, indispensabili nel contrastare i virus.
Insomma, come sempre alimentazione sana e attività fisica fanno bene alla salute e rappresentano un vero elemento di prevenzione anche in questo momento.
Per informazioni più dettagliate sul regime alimentare più adatto alle vostre esigenze, consigliamo di prenotare un appuntamento con il nostro nutrizionista.
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Tutelare la salute di ogni donna significa innanzitutto educare fin dalla giovane età ad adottare abitudini di prevenzione e stili di vita salutari, utili ad evitare infezioni e patologie che potrebbero portare all’insorgenza di malattie più gravi.
Le infezioni sessualmente trasmissibili rappresentano la seconda causa di morte nelle donne in età fertile e il tumore al collo dell’utero è una patologia che, ogni anno, colpisce circa 2300 donne. È però importante sapere che se diagnosticato in fase iniziale, può essere curato e guarito con successo.
Vediamo quindi in che modo attuare una corretta prevenzione del tumore al collo dell’utero.
Il tumore al collo dell’utero è, ad oggi, l’unica forma tumorale riconosciuta come riconducibile ad un’infezione. Il microrganismo colpevole di tale infezione è il Papilloma Virus Umano (HPV), agente virale che si trasmette soprattutto per via sessuale. È comunque bene ricordare che non tutte le infezioni da HPV provocano il cancro alla cervice: esistono circa 120 tipi riconosciuti di questo virus e la maggior parte dei ceppi resta silente o causa lesioni benigne alle mucose cervicali od orali. Inoltre, dei dodici considerati ad alto rischio, due ceppi, l’HPV16 e 18, sono i responsabili principali dell’evoluzione tumorale dell’infezione.
Oltre all’infezione da Papilloma Virus Umano, esistono altri fattori che possono aumentare il rischio della malattia. Tra questi:
Pochi tumori hanno la possibilità di essere prevenuti come quello al collo dell’utero.
Da qualche anno è possibile eseguire in giovane età (tra gli undici e i dodici anni) un vaccino che protegge da alcune forme di Papilloma Virus. Dopo i 25 anni o comunque dopo l’inizio dell’attività sessuale, invece, eseguendo uno screening ginecologico con costanza e tramite un semplice esame, il Pap Test con ricerca dell’HPV, è possibile identificare la presenza del virus.
Polimedica a marzo pensa a tutte le donne e in occasione delle Giornate in Rosa è possibile prenotare una Visita Ginecologica al prezzo scontato di 60 euro con in omaggio il Pap Test con ricerca del Papilloma Virus.
Le malattie cardiovascolari sono delle patologie che interessano il cuore e il sistema circolatorio. Con una stima del 48% di decessi causato da problemi di cuore, sono la principale causa di rischio per la salute. L’incidenza maggiore nell’uomo avviene con l’aumentare dell’età e nella donna nel periodo dopo la menopausa. Anche se in misura molto minore, è aumentato il rischio di infarto anche tra i 20 e i 40 anni, soprattutto a causa di stili di vita sbagliati o per ereditarietà.
Come prevenire questi problemi?
Per fattori di rischio si intendono tutte quelle condizioni che se eliminate o ridotte, possono ridurre notevolmente la probabilità di ammalarsi e, grazie alla loro individuazione, è oggi possibile prevenire e recuperare uno stile di vita sano. Tra questi:
Uno stile di vita sano ed equilibrato aiuta a migliorare lo stato di salute e a proteggere dal rischio di insorgenza di patologie cardiache. Ricordiamo l’importanza si una buona alimentazione ricca di fibre, povera di sodio e di grassi saturi, soprattutto nei soggetti in sovrappeso. Limitare l’uso di alcolici e l’abitudine al fumo, sia attivo che passivo, influisce sul nostro cuore: ne evita l’assottigliamento e l’indebolimento dei tessuti che, una volta danneggiati, non riescono più a pompare sangue privando così di ossigeno gli organi del nostro corpo. Anche svolgere una regolare attività fisica rafforza il cuore, migliorandone la resistenza e riducendone la pressione.
Inoltre, è bene non dimenticare che un regolare controllo cardiologico e un check-up periodico è la combinazione ideale per ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari.
Studiare combinazioni di alimenti che ci rendano la vita migliore, che possano essere consumati anche se si pranza velocemente sul luogo di lavoro e che riescano a trasformare la pausa pranzo in un momento di benessere per il nostro organismo è il cammino che ci siamo prefissi di portare avanti insieme, con gli utilissimi consigli dell’esperto nutrizionista biologo Dott. Alessandro Bertoldo. In questa occasione vedremo i numerosi benefici della dieta mediterranea.
La dieta mediterranea è un regime alimentare e, più ampiamente, uno stile di vita, ispirato alla cultura dei paesi europei affacciati sul Mar Mediterraneo, di cui fa parte anche l’Italia, che prevede un’alimentazione sana, varia ed equilibrata. Gli ingredienti principali di questo regime alimentare sono: frutta e verdura, cereali integrali, olio di oliva, vino; e non mancano anche pesce, carni bianche, latticini e uova. Una delle principali caratteristiche di questo modello alimentare è che può essere seguito da tutti, traendone enormi benefici.
Non è una ovvietà, ma un dato di fatto: la dieta mediterranea ha una marcia in più rispetto a molti altri regimi alimentari che si seguono in Paesi evoluti.
Non è un caso che la dieta mediterranea venga considerata il regime alimentare corretto per eccellenza. E i motivi, tra l’altro, sono semplici: gli alimenti preferiti, infatti, provengono prevalentemente dal regno vegetale e garantiscono un apporto di:
Per questo la dieta mediterranea è ideale per prevenire e combattere: arteriosclerosi, cardiopatie, ipertensione, diabete, tumori (soprattutto dell’apparato intestinale) e disturbi della motilità intestinale. Tutto ciò rende questo modello alimentare unico nel suo genere e aderente alle prescrizioni per un’efficace prevenzione primaria e secondaria delle patologie metaboliche.
In sintesi: la dieta mediterranea ci aiuta a stare meglio!
Il modello alimentare mediterraneo non si caratterizza solo per la qualità nutrizionale degli alimenti ma anche per la loro giusta proporzione e per la corretta frequenza di assunzione settimanale.
Questi concetti sono stati riassunti graficamente nella Piramide Alimentare rivisitata in chiave moderna basata sulle ultime evidenze scientifiche che correlano la dieta mediterranea a benefici per la salute. Questa piramide alimentare è rivolta alle persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni ed illustra per la prima volta il concetto di strutturazione dei pasti principali insieme alla frequenza di consumo delle diverse categorie di alimenti.
Il modello alimentare sopra descritto non è un semplice elenco di alimenti dotati di proprietà utili alla salute, ma suggerisce anche l’assunzione di prodotti freschi, stagionali e di produzione locale, della loro preparazione secondo le tradizionali ricette e della consumazione in un clima di convivialità: tutte componenti chiave dell’identità culturale dei popoli.
Quindi muniamoci di colori, frutta e verdura e largo alla fantasia a tavola!
Per informazioni più dettagliate sul regime alimentare più adatto alle vostre esigenze, consigliamo di prenotare un appuntamento con il nostro nutrizionista.
Per chi si fosse perso gli ultimi consigli del dott. Bertoldo per un’alimentazione più sana e corretta, vi rimandiamo agli articoli:
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Nella vita di ogni donna, intorno ai 45-50 anni, comincia un periodo complesso di cambiamenti fisiologici e di disturbi coincidenti con l’inizio della menopausa. Ne parliamo con il Dott. Omar Anis, Medico Chirurgo Specialista in Ginecologia e Ostetricia, per scoprire come viverlo più serenamente possibile.
La menopausa è un periodo fisiologico della donna che coincide con il termine della sua fertilità. Generalmente accade tra i 45 e i 55 anni, ma non sono rari casi di menopausa precoce o tardiva. Si tratta, comunque, di un passaggio graduale: dall’inizio delle prime fluttuazione ormonali alla definitiva scomparsa del ciclo mestruale possono intercorrere diversi anni. Questo periodo “intermedio” prende il nome di climaterio ed è la fase più sintomatica e in cui la donna avverte i principali disturbi della menopausa.
Questo cambiamento fisiologico comporta spesso fastidi di diversa natura. A livello fisico, il corpo della donna può essere soggetto a:
Anche dal punto di vista estetico si possono osservare dei cambiamenti dovuti al nuovo profilo ormonale, soprattutto su pelle e capelli. La diminuzione degli estrogeni, infatti, determina un calo nella produzione del collagene che quindi causa secchezza e diminuzione dell’elasticità della pelle. I capelli, invece, possono diventare più sottili e meno voluminosi anche a causa dello stress e dell’ansia che talvolta accompagnano questo periodo.
Non sono rari anche cambiamenti della sfera psichica, sociale ed affettiva causati dalla carenza ormonale di estrogeni nel sangue in seguito alla cessazione dell’attività delle ovaie. Tra i disturbi più comuni si trovano: irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale, insonnia.
Il rischio di depressione è uno dei problemi principali che le donne in menopausa devono affrontare poiché non solo si trovano in un periodo della vita in cui c’è un forte cambiamento fisico-biologico (l’abbassamento del livello degli estrogeni), ma cambiamenti importanti sono legati anche all’avanzare dell’età che comporta nuovi problemi di salute, talvolta la cura di genitori anziani, problemi con i figli e la tristezza per il cosiddetto “nido vuoto”, difficoltà nella coppia e nella sfera sessuale.
La menopausa ha effetti sulla sessualità, ragione per cui questa fase della vita è spesso vissuta come un momento di deprivazione e considerata, soprattutto nella moderna società occidentale, sinonimo di invecchiamento. Al calo di estrogeni e di progesterone, infatti, si accompagna anche un calo del desiderio sessuale. Parallelamente la scomparsa degli estrogeni induce atrofia vaginale, che si manifesta con una progressiva modificazione delle pareti della vagina che divengono più strette, con una diminuzione dell’elasticità dei tessuti e con la riduzione della lubrificazione.
In conseguenza di questi fenomeni, molte donne in menopausa provano dolore durante il rapporto sessuale. Il calo della libido ha inizio anche prima della menopausa, e si deve alla progressiva diminuzione della produzione di ormoni maschili, come il testosterone e, di conseguenza, anche della dopamina, neurotrasmettitore importante per l’attività sessuale.
Tutto questo corteo di alterazioni, più o meno appariscenti, obbliga la donna a rendersi conto che qualcosa nel suo corpo sta cambiando. Diverse sono le strategie a disposizione per affrontare eventuali problemi, sintomi e disturbi che possono insorgere.
Non bisogna quindi temere l’arrivo della menopausa, ma saperla riconoscere e affrontare con serenità assieme all’aiuto del ginecologo di fiducia che possa identificare una terapia appropriata e personalizzata in base alle esigenze della donna.
Si raccomanda quindi, ai primi segnali (irregolarità del ciclo mestruale, vampate di calore, ipersudorazioni…) di rivolgersi ad uno specialista per un controllo, in modo da mettere in atto una prevenzione efficace basata sulla dieta, sullo stile di vita ed eventualmente su farmaci specifici o una terapia ormonale sostitutiva.
Quali sono gli errori alimentari più comuni che favoriscono l’insorgenza di infarto, ictus e diabete? Come mantenere livelli adeguati di colesterolo? Che dieta seguire per abbassare i trigliceridi?
Potete scoprirlo sabato 23 Novembre 2019, a partire dalle ore 8.00, in Polimedica: in occasione dell’Open Day Salute, patrocinato dal Comune di Trebaseleghe, offriamo check-up gratuiti per controllare glicemia, colesterolo e trigliceridi. Inoltre, il nostro Biologo Nutrizionista Dott. Alessandro Bertoldo sarà a disposizione con consigli e chiarimenti.
Seguirà la colazione offerta da noi!
Non perdete questa straordinaria opportunità per prendervi cura della vostra salute, basta prenotare telefonando al numero 049 9387040 o inviando una mail a info@polimedicaonline.it. Affrettatevi, i posti sono limitati!
Vi ricordiamo che in Polimedica è attivo il punto prelievi che si appoggia al Centro di Medicina, il più grosso laboratorio analisi del Nord Est. Un servizio che mettiamo a disposizione dei nostri pazienti, che permette loro di avere un effettivo risparmio economico rispetto al Sistema Sanitario Nazionale, oltre che un risparmio in termini di tempo.
Il nostro punto prelievi è attivo il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 7.30 alle 9.30, con o senza prenotazione. Maggiori informazioni sulla pagina dedicata.
“Ogni anno in Italia oltre 48.000 donne si ammalano di tumore al seno – disse Paolo Veronesi, Direttore della Divisione di Senologia Chirurgica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano – se il tumore viene identificato nelle fasi iniziali e adeguatamente curato, la sopravvivenza può arrivare al 98% ed è per questo che la prevenzione è l’arma fondamentale per ogni donna“. Ottobre è il mese rosa per la prevenzione dei tumori al seno. Con l’occasione ne abbiamo parlato con la Dottoressa Valeria Ortu, Medico Chirurgo specialista in Radiologia, che ci ha fornito spiegazioni riguardo l’importanza dell’ecografia mammaria.
L’ecografia mammaria è un esame diagnostico non invasivo, indolore e totalmente innocuo che permette di individuare velocemente cisti e anomalie del tessuto mammario, nonché esaminare le stazioni linfonodali satelliti. L’ecografia mammaria è quindi un esame per immagini del seno che non presenta controindicazioni e non necessita di specifica preparazione.
Tutte le donne tra i 20 e i 40 anni dovrebbero controllare periodicamente il seno con l’autopalpazione, la visita ginecologica o senologica e sottoporsi ad un’ecografia mammaria 1 volta all’anno o, almeno, ogni 2 anni (in base all’indicazione dello specialista).
Nello specifico, l’ecografia al seno viene indicata per:
L’ecografia è considerata l’indagine diagnostica di primissima scelta per tutte le donne sotto i 40 anni di età. Solo in presenza di addensamenti o formazioni anomale lo specialista consiglierà esami più invasivi come la mammografia e l’agobiopsia.
L’ecografia al seno, quindi, insieme alla mammografia, rappresenta l’esame di primo livello per la prevenzione del tumore al seno. Ricordiamo, dunque, a tutte le donne che a ottobre possono prenotare la loro ecografia mammaria presso Polimedica con uno sconto del 10%… e non dimentichiamo che la prevenzione è vita!
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