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Quali sono i rischi di un uso eccessivo di sale nell’alimentazione quotidiana? Quali differenze ci sono tra i diversi tipi di sale? Perché ridurne la quantità ci fa sentire meglio?

Ce ne parla il Nutrizionista Biologo dott. Alessandro Bertoldo.

Troppo sale nell’alimentazione: quali i rischi?

Come abbiamo visto in occasione dell’Open Day del 23 novembre, un consumo eccessivo di sale può favorire, nelle persone predisposte, l’instaurarsi dell’ipertensione arteriosa; l’insorgenza di malattie del cuore, dei vasi sanguigni o dei reni.

Questi problemi possono essere causati sia dall’aumento della pressione arteriosa che indipendentemente da questo fenomeno. Un elevato consumo di sodio, inoltre, è stato associato a una maggiore incidenza di tumori dello stomaco e a maggiori perdite urinarie di calcio e quindi a un maggiore rischio di osteoporosi.

Sale nell'alimentazione-ridurlo per sentirsi bene

Il sale da cucina e il sodio

Il sale da cucina è costituito per circa il 40% del suo peso da sodio, principale responsabile del caratteristico sapore salato. In condizioni normali il nostro organismo elimina giornalmente una quantità di sodio compresa tra 0,1 e 0,6 g. Questa quantità deve essere reintegrata con la dieta per permettere il corretto funzionamento di processi fisiologici dell’organismo. Il sodio contenuto naturalmente negli alimenti è sufficiente a coprirne il fabbisogno e a garantire le perdite giornaliere quindi, se si segue un’alimentazione bilanciata, non è necessario aggiungere sale nei cibi.  Solo in condizioni di sudorazione estrema e prolungata i fabbisogni di sodio possono aumentare.

Il sodio negli alimenti

Il sodio è presente allo stato naturale in molti alimenti quali frutta, verdura, carne, pesce ma anche nell’acqua. Tra i prodotti trasformati, la principale fonte di sale è rappresentata dal pane e dai prodotti da forno (biscotti, crackers, grissini, ma anche merendine e brioches da prima colazione). Questi alimenti comunemente non sono considerati tra i possibili apportatori di sale ma, di fatto, lo sono più di quanto si possa pensare. I derivati dei cereali rappresentano una fonte importante di sale perché sono consumati quotidianamente e in quantità più elevata rispetto ad altri alimenti, quali per esempio insaccati e formaggi, che in assoluto contengono maggiori quantità di sale ma sono consumati in quantità minore.

Anche alcuni condimenti utilizzati in sostituzione o in aggiunta al sale sono ricchi di sodio. È il caso, per esempio, del dado da cucina, del ketchup e della salsa di soia. È quindi auspicabile moderare l’uso di questi condimenti.

Sale nell'alimentazione-ridurlo per sentirsi meglio

Sale nell’alimentazione quotidiana: quale tipo scegliere?

È utile sapere quali sono le differenze tra i diversi tipi di sale che possiamo usare in cucina:

  • Il Sale Raffinato(fino o grosso) contiene solamente cloruro di sodio e deriva dalla raffinazione del sale marino oppure del salgemma.
  • Il Sale Iodatoè sale raffinato a cui viene aggiunto iodio. Non è un prodotto dietetico destinato a particolari categorie di individui, ma un alimento consigliabile per tutte le fasce della popolazione, al fine di prevenire o correggere la carenza di iodio diffusa in Italia. Ciò nonostante, il sale iodato va utilizzato con la stessa moderazione raccomandata per il sale non iodato.
  • Il Sale Dieteticocontiene meno sodio, in quanto parte del cloruro di sodio è sostituito da cloruro di potassio. Può talvolta essere consigliato dal medico ai soggetti ipertesi che hanno difficoltà a limitare i propri consumi di sale comune.
  • Il Sale Integralenon raffinato, contiene naturalmenteiodio e altri minerali, tra cui rame, bromo e zincoma anche più sodio. Questo significa che va usato con maggiore parsimonia rispetto al sale raffinato.

Meno sale nell’alimentazione e più salute

Le stime sul consumo degli alimenti negli adulti italiani suggeriscono che il consumo giornaliero medio di sale è di 10 g pro capite, cioè 4 grammi di sodio al giorno a persona, quasi 10 volte in più della quantità fisiologicamente necessaria.

Di conseguenza, ridurre gli apporti di sale può essere un’importante misura sia preventiva che terapeutica.

Studi recenti hanno confermato che basterebbe ridurre la quantità di sale al di sotto di 6 g al giorno, per raggiungere un buon compromesso tra il soddisfacimento del gusto e la prevenzione dei rischi legati al sodio. Ridurre la quantità di sale che si consuma giornalmente non è difficile se la riduzione avviene gradualmente. Infatti, il nostro palato è molto versatile, ed è quindi possibile rieducarlo a cibi meno salati in poche settimane. L’utilizzo di spezie e/o di erbe aromatiche può venire in aiuto in questo caso, conferendo ai cibi un sapore piacevole anche in assenza del sale.

Rieduchiamo il nostro palato ad un’alimentazione con poco sale; iniziamo a mangiare in modo sano grazie al percorso con il nutrizionista.

Fino al 29 febbraio prenota la tua visita con lo sconto del 20%, invia una mail a info@polimedicaonline.it o chiama il numero 049 9387040.

 


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11/11/2019 newsprevenzione

Open Day Salute – conosci, previeni, cura

Quali sono gli errori alimentari più comuni che favoriscono l’insorgenza di infarto, ictus e diabete? Come mantenere livelli adeguati di colesterolo? Che dieta seguire per abbassare i trigliceridi?

Potete scoprirlo sabato 23 Novembre 2019, a partire dalle ore 8.00, in Polimedica: in occasione dell’Open Day Salute, patrocinato dal Comune di Trebaseleghe, offriamo check-up gratuiti per controllare glicemia, colesterolo e trigliceridi. Inoltre, il nostro Biologo Nutrizionista Dott. Alessandro Bertoldo sarà a disposizione con consigli e chiarimenti.

Seguirà la colazione offerta da noi!

Non perdete questa straordinaria opportunità per prendervi cura della vostra salute, basta prenotare telefonando al numero 049 9387040 o inviando una mail a info@polimedicaonline.it. Affrettatevi, i posti sono limitati!

Il nostro punto prelievi

Vi ricordiamo che in Polimedica è attivo il punto prelievi che si appoggia al Centro di Medicina, il più grosso laboratorio analisi del Nord Est. Un servizio che mettiamo a disposizione dei nostri pazienti, che permette loro di avere un effettivo risparmio economico rispetto al Sistema Sanitario Nazionale, oltre che un risparmio in termini di tempo.

Il nostro punto prelievi è attivo il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 7.30 alle 9.30, con o senza prenotazione. Maggiori informazioni sulla pagina dedicata.

Polimedica Open Day Salute 23 novembre Polimedica Open Day Salute 23 novembre


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27/10/2019 news

Gli occhi sono la nostra finestra sul mondo. Ma cosa succede se non siamo in grado di prenderci cura della nostra vista e di quella dei nostri figli? Molto spesso quotidianità e stili di vita non favoriscono delle buone abitudini di prevenzione. Per tale motivo è bene occuparsi della salute degli occhi fin dall’età scolare, grazie ad un visita oculistica pediatrica e piccoli accorgimenti utili.

Gli errori da evitare

L’uso eccessivo di smartphone e tablet e, più in generale, di schermi e dispositivi tecnologici, ha aumentato i disturbi della vista fin dalla giovane età, come ad esempio la miopia(difficoltà a mettere a fuoco oggetti distanti). Si stima, infatti, che negli ultimi quarant’anni i casi di miopia siano passati dal 13% al 25%.

Altri fattori che aumentano i problemi della vista sono:

  • poche ore passate all’aria aperta;
  • mancanza di luce naturale;
  • lettura prolungata di libri e studio senza pause;
  • scorretta posizione assunta durante la lettura e lo studio.

Prima visita oculistica pediatrica

Entro sei mesi dalla nascita, i bambini sono sottoposti alla prima visita oculistica. Questa è necessaria per individuare subito malattie gravio lesioni ocularie agire immediatamente nel caso fossero presenti. È importante effettuare questa visita anche in assenza di comportamenti anomali da parte del neonato, in quanto non sempre malattie congenite o malformazioni anatomiche presentano sintomi visibili.

visita oculistica pediatrica

Visita oculistica pediatrica: gli step successivi

Un secondo controllo, va effettuato entro i tre anni, per diagnosticare e prevenire difetti visivi come lo strabismo(“occhio deviato”) e l’ambliopia(“occhio pigro”).

Prima dell’inizio delle scuole elementari, quando il bambino sarà in grado di distinguere forme, colori e lettere, la visita sarà necessaria per riconoscere anomalie anatomichee ulteriori disturbi della vista come miopia, ipermetropia(difficoltà a mettere a fuoco oggetti vicini) e astigmatismo(oggetti vicini e lontani appaiono sfocati). Questo controllo è fondamentale in quanto i difetti visivi possono rallentare l’apprendimento del bambino, creando ansie e difficoltà con la scuola.

Fino ai 14 anni sarebbe buona pratica effettuare un controll oogni massimo due anni e dall’età adulta ogni cinque.

Quando è necessario prenotare una visita oculistica pediatrica?

La visita oculistica pediatrica, ulteriore a quelle di controllo, è necessaria quando i genitori notano o sospettano atteggiamenti anomali nel bambino, quali:

  • strizzare continuamente gli occhi;
  • chiudere un occhio per vedere qualcosa da lontano;
  • strabismo evidente;
  • inclinare o ruotare la testa per osservare gli oggetti;
  • cefalee ricorrenti;
  • sfregare gli occhi in caso di luce intensa;

visita oculistica pediatrica

I consigli per una vista sana

Per mantenere sani i nostri occhi e quelli dei nostri figli, sono necessari dei piccoli accorgimenti che, senza rivoluzionare la nostra quotidianità, possono fare la differenza per quanto riguarda i disturbi della vista. Nello specifico, è necessario:

  • limitare il tempo trascorso davanti agli schermi;
  • una corretta alimentazione ricca di vitamine ed antiossidanti;
  • utilizzare lenti antiriflesso;
  • proteggere gli occhi dai raggi UV scegliendo delle apposite lenti per gli occhiali da sole;
  • dormire e riposare a sufficienza.

Si ricorda che in caso di dubbi, comportamenti anomali o arrossamenti è sempre consigliato consultare uno specialista.

 


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07/10/2019 newsprevenzione

Ogni anno in Italia oltre 48.000 donne si ammalano di tumore al seno – disse Paolo Veronesi, Direttore della Divisione di Senologia Chirurgica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano – se il tumore viene identificato nelle fasi iniziali e adeguatamente curato, la sopravvivenza può arrivare al 98% ed è per questo che la prevenzione è l’arma fondamentale per ogni donna“. Ottobre è il mese rosa per la prevenzione dei tumori al seno. Con l’occasione ne abbiamo parlato con la Dottoressa Valeria Ortu, Medico Chirurgo specialista in Radiologia, che ci ha fornito spiegazioni riguardo l’importanza dell’ecografia mammaria.

Dott.ssa Ortu cos’e’ l’ecografia mammaria?

L’ecografia mammaria è un esame diagnostico non invasivo, indolore e totalmente innocuo che permette di individuare velocemente cisti e anomalie del tessuto mammario, nonché esaminare le stazioni linfonodali satelliti. L’ecografia mammaria è quindi un esame per immagini del seno che non presenta controindicazioni e non necessita di specifica preparazione.

Quando è utile per una donna effettuare l’ecografia al seno?

Tutte le donne tra i 20 e i 40 anni dovrebbero controllare periodicamente il seno con l’autopalpazione, la visita ginecologica o senologica e sottoporsi ad un’ecografia mammaria 1 volta all’anno o, almeno, ogni 2 anni (in base all’indicazione dello specialista).

Nello specifico, l’ecografia al seno viene indicata per:

  • Accertamenti di componenti ghiandolari sospetti in mammelle di donne sotto i 40 anni
  • Gravidanze
  • Patologie infiammatorie
  • Controllo di patologie benigne della mammella
  • Controllo di mammelle in seguito ad operazioni
  • Eseguire prelievi con ago su noduli sospetti

Quindi l’ecografia mammaria è un esame fondamentale?

L’ecografia è considerata l’indagine diagnostica di primissima scelta per tutte le donne sotto i 40 anni di età. Solo in presenza di addensamenti o formazioni anomale lo specialista consiglierà esami più invasivi come la mammografia e l’agobiopsia.

L’ecografia al seno, quindi, insieme alla mammografia, rappresenta l’esame di primo livello per la prevenzione del tumore al seno. Ricordiamo, dunque, a tutte le donne che a ottobre possono prenotare la loro ecografia mammaria presso Polimedica con uno sconto del 10%… e non dimentichiamo che la prevenzione è vita!

Per qualsiasi ulteriore informazione o se desideri prenotare la tua ecografia al seno con 10% di sconto scrivici a: info@polimedicaonline.it


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La parola dell’esperto nutrizionista biologo Dott. Alessandro Bertoldo

Alimentazione e fertilità: come sono collegate?

L’alimentazione e le abitudini nutrizionali incidono notevolmente sulla fertilità e su quelle che saranno le future abitudini alimentari dei figli. E’ un dato ormai confermato che valori non ottimali dell’indicedi massa corporea-(IMC) e quindi di peso, impattano direttamente l’esito della fertilità. Un aumento dell’ IMC associato ad un peggioramento delle percentuali della composizione corporea riferito al tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo riduce notevolmente le possibilità di concepimento.  L’abbondante presenza di tessuto adiposo in pazienti obese o significativamente sovrappeso tende a complicare la risposta ormonale, poiché l’adipe “sequestra” gli ormoni necessari all’ovulazione e in casi patologici può compromettere la risposta ovulatoria.

Alimentazione e fertilità: le buone abitudini

La perdita di peso in tali pazienti a rischio può aiutare a ristabilire il normale assetto ormonale e migliorarne la fertilità. Inoltre una corretta e sana alimentazione, è indispensabile per soddisfare le esigenze nutrizionali secondo quanto definito dalle linee guida nazionali e internazionali (LARN e RDA). Non è vero, infatti, che in gravidanza occorre mangiare per due: un eccessivo aumento di peso può creare problemi sia durante la gestazione che al momento del parto. Un corretto aumento di peso in gravidanza è mediamente sui 9-12 Kg e deve avvenire con gradualità. L’aumento del fabbisogno energetico risulta essere solo di circa 300/400 Kcal/giorno e solo per il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Durante i primi tre mesi di gestazione l’apporto nutrizionale non dovrebbe subire cambiamenti eccessivi, se non magari nel miglioramento del modo di alimentarsi, consumando quindi quei cibi che portano vantaggio dal punto di vista nutrizionale.

Il Dottore consiglia: una ricetta per migliorare la propria alimentazione

Come fare per migliorare la propria alimentazione in periodo di fertilità?  Un suggerimento ci viene dall’utilizzo del cibo stagionale. In questo periodo autunnale consigliamo una ricetta a base di zucca.

Sformato di zucca in foglia di verza con cavolini di Bruxelles e broccoli, alla scorza d’arancia e noci.

Ingredienti per 4 persone

400 g di zucca
150 g di cavolo verza
120 g cavoletti di Bruxelles
120 g broccolo romanesco
4 gherigli di noce
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
15 g di buccia di arancia
1 pizzico di sale

Procedimento:

  • Pulire la zucca e tagliarla a dadolata, lavare e mondare altre verdure.
  • Cuocere parzialmente a vapore (o al forno al microonde) la dadolata di zucca mantenendo una consistenza croccante.
  • Sbollentare in acqua bilanciata con il sale e zucchero (per 1 litro di acqua: 12 g di sale e 7 g di zucchero – poco più di un cucchiaino) le foglie di verza, il broccolo e i cavolini di Bruxelles, separatamente. Non cuocerli per troppo tempo: le foglie di verza per 1 minuto, i broccoli e i cavolini, mantenendo la croccantezza.
  • Spadellare con un pizzico di sale la dadolata di zucca con 1 cucchiaio di olio e con mezzo peperoncino, mantenendola ancora di buona consistenza.
  • Formare gli sformatini in pirottini monouso disponendo prima la foglia di verza e colmando con la zucca. Ripiegare le foglie di verza a costituire la base dello sformatino. Mantenere caldo in forno a 70°C : il tempo necessario a terminare le altre cotture.
  • Ricavare dall’arancia le zeste prive di bianco e tagliarle a brunoise (piccoli quadratini).
  • Con il restante olio e peperoncino spadellare i cavolini di Bruxelles e dopo 2/3 minuti unire i broccoli e le zeste d’arancia, continuando la cottura per altri ¾ minuti. Le verdure devono rimanere croccanti.
  • Impiattare disponendo su un lato del piatto lo sformato e completando con le verdure disposte a giardinetto e i gherigli di noce in granella.

alimentazione e fertilità

Un percorso dal nutrizionista per migliorare alimentazione e fertilità

Sono molte le donne che affrontano un percorso del nutrizionista per arrivare con un buon peso e una buona composizione corporea già all’inizio della gravidanza o semplicemente perché durante il periodo della maternità vogliono mantenere sotto controllo il loro peso. Altre sono invece le coppie che affrontano un percorso dal nutrizionista per migliorare le chance di avere un bambino e/o perché vogliono imparare a migliorare le proprie abitudini alimentari in preparazione di un miglioramento dell’alimentazione per i loro figli.

In entrambi i casi, in seguito alla visita specialistica si procede con la preparazione di una dieta ad hocper le specificità di ogni paziente, che dovrà essere seguita sia in periodo pre-concezionale, di gravidanza nei mesi successivi alla nascita del figlio (almeno per tutto l’allattamento al seno):


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09/09/2019 news

Colpo di frusta: definizione e sintomatologia

Per colpo di frusta viene comunemente intesa la traumaticadistorsione del rachide cervicalein seguito ad un movimento brusco e improvviso del collo. In caso di incidente stradale il trauma è causato dal contraccolpo subito generalmente dal tamponamento o scontro tra autoveicoli.

Per riconoscere il colpo di frusta bisogna prestare attenzione ai sintomi, che possono manifestarsi anche diverse ore dopo l’accaduto. I sintomi più comuni sono dolore e rigidità al collo, alle spalle e alle braccia, nausea, mal di testa talvolta accompagnato da vertigini, formicolii a mani e dita.

Colpo di frusta - cosa fare e come chiedere risarcimento?

Come evitare il colpo di frusta? Le regole per una guida sicura

In generale, quando ci si trova alla guida di un veicolo, ci sono delle regole (imposte dal Codice della Strada) che è necessario rispettare per ridurre le probabilità di imbattersi in un incidente stradale:

  • Allacciare le cinture di sicurezza
  • Rispettare i limiti di velocità
  • Controllare lo stato degli pneumatici con regolarità
  • Guidare solo quando si è perfettamente lucidi
  • Proteggere i bambini presenti a bordo
  • Evitare le distrazioni durante la guida
  • Fermarsi quando si è stanchi
  • Indossare sempre il casco in moto

Come comportarsi in caso di incidente e possibile colpo di frusta

Ogni anno in Italia si verificano più di 170.000 incidenti stradali (con lesioni a persone) e, nonostante questo, chi ne è coinvolto, non sempre ha ben chiaro come muoversi e cosa sia necessario.

La prima cosa da fare quando si rimane coinvolti in un incidente stradale è cercare di mantenere la calma ed assicurarsi di non aver subito ferite o, nel caso ci siano lesioni, che non siano così gravi da dover chiamare i soccorsi. Se si è rimasti coinvolti in un incidente stradale con feritiè fondamentale ricordare che bisogna richiedere il prima possibile l’intervento dell’ambulanza, chiamando il 118, e che è vietato allontanarsi dal luogo del sinistro fino all’arrivo delle Forze dell’Ordine.

A seguito di un incidente, spesso, si sottovalutano dei sintomi, che peraltro di solito insorgono dopo qualche ora, pensando possano scomparire da soli. Chi riporta un colpo di frusta può accusare i primi sintomi anche molte ore dopo aver subito il trauma. Per tale motivo è importante recarsi al Pronto Soccorso prima possibile e comunque entro le 24 ore.

Come richiedere un risarcimento per colpo di frusta

In caso di colpo di frusta in seguito a sinistro stradale, è possibile ottenere un risarcimento. Per arginare i problemi derivanti dalle truffe assicurative, però, la legislazione in merito prevede che non sia più sufficiente un certificato rilasciato dal medico o dal Pronto Soccorso, ma che la lesione venga accertata da un medico legale in seguito a radiografia.

Il Decreto Legislativo 24 gennaio 2012 ha disposto, infatti, che “Il danno alla persona per lesioni di lieve entità è risarcito solo a seguito di riscontro medico legale da cui risulti visivamente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione.” Tale esame radiologico è necessario per certificare la distorsione cervicale e in assenza di una prova documentale, quindi, non è possibile liquidare l’indennizzo.

Colpo di frusta e riabilitazione

A chi rivolgersi in caso di colpo di frusta

È importantissimo, se si vuole ottenere un risarcimento congruo dei danni fisicisubiticertificare tutta la sintomatologia, specialmente nella sua durata. Polimedica svolge un’attività di assistenza dell’infortunatospecializzata in ambito medico-legale in caso di sinistro. Il fine di questa attività è tutelare i diritti di tutti coloro che hanno subito un danno, adoperandosi per la corretta valutazione del danno stesso e l’ottenimento del giusto risarcimento.

Per qualsiasi ulteriore informazione o se hai subito un trauma a seguito di un incidente stradale non esitare a contattarci: info@polimedicaonline.it

 

 


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28/08/2019 news

Fare attività fisica produce effetti benefici sull’organismo sia a livello fisico che mentale, non solo negli adulti ma anche nei bambini ed adolescenti. Praticare sport fin da bambini è importantissimo: un’attività regolare aiuta a sviluppare l’apparato osseo, a mantenere sotto controllo il peso, a migliorare la circolazione e a irrobustire l’intero organismo, prevenendo le malattieIl certificato medico sportivo è quell’attestazione che permette di fare sport in maniera sicura, in quanto certifica che si è idonei per una determinata attività fisica. Dietro ad un semplice certificato si rivela un quadrochiaro della nostra condizione di salute.

Certificato medico sportivo - medicina dello sport

Il certificato di idoneità sportiva è obbligatorio per legge sia per gli agonisti che per i non agonisti (con prove diversificate a seconda dell’età) ed è necessario anche per frequentare la palestra. Lo scopo fondamentale della visita di idoneità sportiva  è quello di escludere la presenza di patologie o malformazioni che siano controindicazioni all’attività.

2 tipi di certificato medico sportivo

Esistono due grandi gruppi: i certificati medici per attività sportiva agonistica e quelli per attività non agonistica. Quindi scegliere tra l’uno e l’altro dipende dal nostro modo di fare sport.

Devono fare l’idoneità non agonisticagli alunni che svolgono attività fisico-sportive parascolastiche, organizzate cioè dalle scuole al di fuori dall’orario di lezione, coloro che fanno sport presso società affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali e al CONI (ma che non siano considerati atleti agonisti), chi partecipa ai Giochi Sportivi Studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale, chi si iscrive in palestra per proprio piacere personale.

Il protocollo di visita a cui il soggetto deve sottoporsi, al fine di ottenere la certificazione, è definito dalle Linee Guida del Ministero della salute dell’8 agosto 2014 e prevede:

  • l’anamnesi basata sulla raccolta delle informazioni sullo stato di salute del soggetto e su eventuali patologie familiari di interesse per il rilascio dell’idoneità;
  • un esame obiettivo, raccolta dei dati antropometrici (peso e altezza), ascoltazione toracica e misurazione della pressione arteriosa;
  • un elettrocardiogramma a riposo, debitamente refertato, effettuato almeno una volta nella vita;
  • un elettrocardiogramma a riposo, debitamente refertato, con periodicità annuale per coloro che hanno superato i 60 anni di età e che associano altri fattori di rischio cardiovascolare;
  • un elettrocardiogramma basale, debitamente refertato, con periodicità annuale per coloro che, a prescindere dall’età, hanno patologie croniche conclamate, comportanti un aumentato rischio cardiovascolare.

certificato medico sportivo - medicina sportiva

Deve fare l’idoneità agonisticachi pratica attività sportiva continuativamente, sistematicamente ed esclusivamente in forme organizzate dalle Federazioni Sportive Nazionali, dagli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI e dal Ministero dell’Istruzione, che comporta un intenso sforzo fisico protratto nel tempo.

La visita di idoneità agonistica comprende:

  • raccolta delle informazioni sullo stato di salute del soggetto e su eventuali patologie familiari di interesse per il rilascio dell’idoneità, sulla qualità delle attività lavorative e sportive svolte, raccolta dei dati antropometrici (peso e altezza) e misurazione del visus;
  • visita clinica con ascoltazione toracica e misurazione della pressione arteriosa;
  • elettrocardiogramma a riposo;
  • elettrocardiogramma durante e dopo sforzo (step test allo scalino) per gli atleti di età inferiore ai 35 anni.

Idoneità sportiva per gli atleti over 35

Gli atleti di età superiore di 35 anni effettuano un test da sforzo non allo scalino, ma sul cicloergometro, perché è scientificamente provato che al di là di questa soglia di età il test risulta maggiormente efficace per l’individuazione di patologie a rischio come ictus, ischemie e malattie cardiache.

certificato medico sportivo - medicina dello sport

Questi atleti devono sottoporsi a:

  • esame spirometrico, che ha lo scopo di misurare la capacità respiratoria vitale;
  • esame completo delle urine che restituisce utili indicazioni di funzionalità epatica, renale e metabolismo glicidi.

ATTENZIONE!Entrambi i tipi di certificato hanno validità di un anno. In casi particolari, però, il medico può stabilire che il certificato sia valido per un periodo più breve, se ritiene opportuno dover valutare a breve distanza l’evoluzione dello stato di salute.

Inizia la tua attività in maniera sicura! Chiamaci al numero 049 9387040 o invia una mail a info@polimedicaonline.it e richiedi informazioni sui nostri pacchetti di idoneità sportiva non agonistica (visita + elettrocardiogramma + certificato) o le promozioni riservate ad atleti e società sportive!


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Il sole: alleato o nemico delle malattie della pelle?

Il sole è un alleato prezioso per la salute del nostro corpopoiché apporta notevoli benefici alla pelle e all’intero organismo: aiuta a combattere e contrastare l’insorgenza di diverse problematiche; rafforza le ossa, è una fonte preziosa di vitamina D, regola i ritmi sonno-veglia, e perché no, influisce positivamente sul nostro benessere psichico facendoritrovare il buonumore e il sorriso.

Solo un’esposizione al sole attenta e corretta, però, può garantire un sereno godimento di questi benefici: i raggi solari possono provocare seri dannie malattie della pelle, se non sono schermati da una protezione adeguata.

Come godersi una vacanza e prevenire le malattie della pelle

Per godere serenamente dei benefici del solebasta seguire qualche semplice accortezza, come ad esempio:

  • Evitare di esporsi al sole per un tempo troppo prolungato;
  • Ricordarsi di stendere accuratamente la crema solare con alto fattore di protezioneprima di esporsi al sole;
  • Scegliere il fattore di protezionepiù adatto alle proprie esigenze e fototipo di pelle: è consigliabile iniziare l’esposizione al sole sempre con un filtro alto di protezione e poi gradualmente scendere, ma solo per le pelli che si abbronzano senza problemi;
  • Evitare la fascia oraria dalle 11:00 alle 16:00quando l’intensità dei raggi è più forte;
  • Non dimenticarsi di bere! Per essere correttamente idratato, un adulto dovrebbe bere tra i due e i quattro litri di acqua al giorno;
  • Per anziani, bambini, donne incinte e soggetti con la carnagione chiara è bene usare sempre una protezione +50.

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Prevenzione: quando, come e perché

Malattie della pelle comemacchie, eritemi, dermatiti e acni estivepossono essere molto fastidiose, ma curabili anche in tempi ridotti attraverso trattamenti specifici prescritti dal Dermatologo in seguito ad una visita specialistica. Il rischio più grave di una scorretta esposizione al sole è, sicuramente, il tumore della pelle, purtroppo in costante crescita tra i giovani, fascia per la quale è stato riscontrato che il 39% non mette mai la crema protettiva.
La prevenzione risulta quindi fondamentale, ed è importante ricordare che l’esposizione non si limita solamente alle belle giornate al mare, ma bisogna difendersi dai raggi anche con il cielo coperto di nuvole e in montagna!

fototipo - malattie della pelle

Conosci il tuo fototipo e previeni al meglio le malattie della pelle

Il fototipo è un metodo di classificazione utilizzato in dermatologiaper definire il tipo di pelle di una persona in funzione della sua sensibilità all’esposizione solare.

Conoscere il proprio fototipo è il primo passo importante per prendersi cura della propria pelle ed evitarne le malattie attraverso un uso corretto e consapevole delle creme solari. Sapendo a quale fototipo si appartiene si potrà, infatti, scegliere il filtro solare corretto, valutare con che frequenza applicarlo e prendere le precauzioni più adatte alle proprie specifiche esigenze.

Per conoscere il proprio fototipo è sufficiente una visita dermatologica con uno specialista. Ricordiamo, infine, che in presenza di qualsiasi anomalia della pelle quali macchie, nei e rossori, è bene consultare il dermatologo. In generale sarebbe buona prassi effettuare una mappatura dei nei e una visita dermatologica almeno una volta l’anno.




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Direttore Sanitario Dott.: G.Mungo




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